Elio Petri e il commissario di “Indagine”

Elio Petri

 

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri venne proiettato per la prima volta a Milano il 12 febbraio 1970. Due mesi prima una bomba era esplosa nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana provocando diciassette morti e ottantotto feriti, una tragedia mai completamente chiarita alla quale si aggiunse pochi giorni dopo quella di Giuseppe Pinelli, morto innocente nella questura di Milano. Fu inevitabile che la situazione contingente influenzasse la visione del film. 

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Il “Teatro Scelta” di Gian Maria Volonté

Nel gennaio 1964 Gian Maria Volonté costituì una compagnia di teatro militante con Carlo Cecchi, Claudio Meldolesi, Carla Gravina e altri amici, molti dei quali provenienti dall’Accademia. Insieme presero parte a una serie d’incontri nell’appartamento dell’intellettuale Franco Prattico e di sua moglie, la pittrice e coreografa Elvira De Luca. Prattico, all’epoca scrittore e cronista a «l’Unità», contribuì dal punto di vista ideologico e letterario collaborando alla stesura di un manifesto chiamato Teatro Scelta.

 

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Natale 1971: Gian Maria Volonté e «La tenda in piazza»

 

Nei primi anni Settanta Gian Maria Volonté fu testimone e protagonista delle lotte dei lavoratori, della politica romana e del sindacato attori, con mezzi e modalità differenti, dietro una cinepresa, uno striscione o su un palco.

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Intervista a Luca Rastello (IIª parte)

L’intervista a Luca Rastello è stata registrata nell’aprile 2008. Una parte è stata montata nel documentario “Fate la storia senza di me” distribuito nel 2011 da Add editore. Luca ricorda Albertino Bonvicini, il circolo Barabba e la vicenda del bar Angelo Azzurro.

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Edoardo Maltese, il primo maestro di Volonté

Nell’autunno del 1950 Gian Maria Volonté è appena tornato da Marsiglia quando comincia a frequentare a Torino lo Studio Drammatico Internazionale I Nomadi, una scuola di teatro fondata da Edoardo Maltese. Ha diciassette anni. Non è dato sapere quando matura la scelta di salire sul palcoscenico né se questa decisione sia influenzata da un’amicizia o altre ragioni, tuttavia sappiamo che la recitazione non era il primo dei suoi obiettivi.

La mia grande passione segreta era la scrittura, ed ero convinto che per scrivere delle storie dovessi averle vissute in prima persona. Pensavo di scrivere anche per il teatro e mi ero progettato un certo tempo per conoscerlo: prima come attore, poi come regista e infine come autore.[1]Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983

Il primo maestro di Volonté

Edoardo Maltese
Edoardo Maltese all’inizio della carriera

Edoardo Maltese fu dunque il primo maestro di Gian Maria Volonté. Ma chi era quest’artista oggi del tutto dimenticato?

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References

References
1 Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983

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Carla Gravina e Volonté, una storia d’amore

Carla Gravina

 

Quando Carla Gravina e Gian Maria Volonté s’incontrano a Verona per interpretare Romeo e Giulietta, la prima ha diciotto anni, il secondo ventisette. Il nome di Volonté era diventato noto al pubblico televisivo dopo il successo nell’Idiota con Albertazzi ma nel luglio del 1960 era Carla Gravina ad attirare su di sé tutte le attenzioni della stampa. Nonostante la giovane età aveva già lavorato in sette film.  Amore e chiacchiere di Alessandro Balsetti, I soliti ignoti di Mario Monicelli, Esterina di Carlo Lizzani, solo per citare i più noti. Inoltre tra il 1958 e il 1959 l’attrice era entrata nelle case degli italiani con lo sceneggiato Padre e figli e con il programma Il Musichiere in cui affiancava come valletta il presentatore Mario Riva.

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Gian Maria Volonté – rassegna stampa

Gian Maria Volonté il libro

 

STAMPA

Carlo Griseri, Gian Maria Volonté – un libro per raccontarlo, cinemaitaliano.info, 29 ottobre 2018

Fabio Canessa, Volonté e la sua passione per il mare della Maddalena, La Nuova Sardegna, 14 novembre 2018.

Massimo Castellani, Volonté. L’eretico del ’68, Avvenire, 15 novembre 2018.

Gian Luca Favetto, Il caso Volonté, Il Venerdì, 16 novembre 2018.

FilmTv, 4 novembre 2018

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Fate la storia senza di me

Fate la storia xsenza di me

Circa otto anni fa ho raccontato la storia di Albertino Bonvicini, prima in un documentario poi in un libro pubblicato per Add editore.

Cominciamo dal principio

Nella seconda metà degli anni Cinquanta la famiglia Bonvicini viveva in via Filadelfia a Torino, nei pressi dell’allora Stadio Comunale. Nel 1958 nacque Albertino, due anni dopo il padre si rese irreperibile arruolandosi nella legione straniera. La madre, priva di qualunque sostegno economico e affettivo, prese la decisione di sistemare il bambino in collegio, prima all’Istituto Valle di Carmagnola, poi all’Istituto Teti di Ceriale. Nel novembre  del 1966 Albertino fu trasferito all’istituto del Sacro Cuore di Gesù di Montaldo di Cerrina in provincia di Alessandria, più confortevole e vicino alla nuova residenza della mamma. (altro…)

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Sulle tracce di Carlo Levi-Volonté

A spasso per Aliano con il cane Barone

La casa di Carlo Levi

Io e la mia famiglia abbiamo trascorso una giornata ad Aliano nel maggio del 2017 sulle tracce di  Carlo Levi-Volonté. Al nostro arrivo ci sembrò che in paese non ci fosse nessuno all’infuori dei pochi turisti e di alcuni anziani seduti ai tavolini del bar. C’era silenzio, ed era quello che speravamo di trovare. Ero reduce dal traffico di Napoli, da neopatentato avevo sfidato il caos del lungomare e ne ero uscito vittorioso salvando la preziosa vernice dell’auto a noleggio.
Volevo scovare i luoghi cari al pittore e scrittore torinese. Tuttavia i miei riferimenti visivi non erano le pagine del libro ma il film di Francesco Rosi. Va ricordato che il regista allestì il set anche a Craco, un paese abbandonato, e Guardia Perticara, dove all’epoca delle riprese gli edifici storici erano ancora intatti e dunque più adatti agli esterni.  (altro…)

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