Il teatro di Gian Maria Volonté

Il teatro di Gian Maria Volonté è un argomento poco dibattutto dalla critica. Nel volume Gian Maria Volonté pubblicato da Add editore si trova la più completa e dettagliata teatrografia di questo straordinario interprete, un punto di partenza per quanti volessero indagare la prima parte del suo percorso artistico.

Il teatro di Gian Maria Volonté

COMPAGNIA STABILE “I NOMADI” (1951)

Volonté aveva diciassette anni quando mosse i primi passi d’attore nell’autunno del 1950 nello Studio Drammatico Internazionale i Nomadi, una scuola di recitazione fondata da Edoardo Maltese che, come era già avvenuto in altre città italiane, volle creare un Teatro Stabile a Torino.

  • Antigone di Jean Anouilh, Teatro Stabile di Torino Il Teatro, 20 aprile-3 maggio 1951,
  • La dea dell’infedeltà (Acidalia) di Dario Niccodemi, Teatro Stabile di Torino Il Teatro, 14 giugno-1 luglio 1951.
  • La sculacciata di Jean de Letraz, Teatro Stabile di Torino Il Teatro, 6 luglio-22 luglio 1951.

IL CARRO DI TESPI DI MARIO RUTA (1951 – 1952)

Un anno dopo il teatro non era più una curiosità, Gian Maria Volonté aveva scoperto il piacere di esprimersi con il corpo e la voce. Nell’autunno del 1951 si rivolse al teatro itinerante. Gian Maria si presentò alla Compagnia Italiana diretta dal cav. Mario Ruta dopo aver letto un’inserzione su «La Ribalta», una piccola rivista mensile stampata a Roma.  Ricorda Volonté:

 «Giravamo l’Italia del Nord, i paesini che si chiamavano Cento, Mirandola, Carpi… si montava in piazza il tendone con le capriate in legno, le sedie per il pubblico, la pedana per gli attori e, d’inverno, le grosse stufe a segatura, finché non avevamo esaurito il repertorio».[1]Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983.

Sterminato il cartellone: La fiaccola sotto il moggio e La figlia di Iorio di D’Annunzio, La morte civile di Giacometti, Il barone di Gragnano di Vincenzo Tieri, Due dozzine di rose scarlatte di De Benedetti, Paura di Sem Benelli, La nemica e La maestrina di Dario Niccodemi, Addio giovinezza di Camasio, Fuochi d’artificio di Chiarelli, Come le foglie di Giacosa e altri titoli

COMPAGNIA DEL TEATRO ITALIANO (1953)

Il teatro di De Sanctis

Nel gennaio del 1953 Alfredo De Sanctis annunciò il ritorno alle scene, all’età di 87 anni, celebrato da tutta la stampa italiana. Volonté fu scritturato dalla compagnia del grande attore e iniziò a calcare i palcoscenici di alcuni dei più importanti teatri come il Politeama Giacosa di Napoli, il Valle di Roma e il Carignano di Torino. La tournée si svolse dall’8 gennaio al 25 giugno 1953.

  • Lucifero di Enrico Annibale Butti.
  • Fuochi d’artificio di Luigi Chiarelli.
  • Piccolo borghesi di Maksim Gorkij.
  • L’affare Kubinsky di Laszlo Fodor e Laszlo Lakatos.
  • Quelli di ieri e quelli di oggi di Tito Leonardi.
  • Gli avariati di Henry Brieux.
  • Il gioco delle parti di Luigi Pirandello.
  • Marionette che passione! di Rosso San Secondo.
  • Un curioso accidente di Carlo Goldoni.

IN ACCADEMIA (1954-1957)

Nostra Dea
Nostra Dea, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, 1957 – Foto di Gianna Giachetti

 

Finita la stagione con De Sanctis, che morirà nel gennaio del 1954, Volonté presentò domanda d’iscrizione all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma.

A un certo punto mi accorsi che Orazio Costa, che doveva giudicarmi, mi guardava come un reperto archeologico, con gli occhi letteralmente fuori dalla testa. Schierati dietro di lui tutti gli allievi dell’Accademia, puliti, ben vestiti, ben pettinati. Ebbi in un lampo coscienza della mia faccia seminascosta sotto una gran massa di capelli neri, della mia sgangherata declamazione. Non so come Orazio Costa abbia deciso di ammettermi ai corsi.[2]Ibidem.

Nei tre anni d’Accademia partecipò ad alcuni saggi insieme agli altri studenti.

  • Donna del Paradiso: Mistero della Natività, Passione e Resurrezione di Nostro Signore – tratto da laudi dei secoli XIII e XIV ad opera di Silvio D’Amico, regia di Orazio Costa, Roma, Teatro Quirino, Venerdì Santo, 30 marzo 1956.
  • Liolà di Luigi Pirandello, regia di Orazio Costa, Venezia, Teatro La Fenice, XV Festival Internazionale del Teatro di Prosa, 29 e 30 luglio 1956.
  • L’angelo di Caino di Luigi Santucci, regia di Mario Ferrero, direzione di Orazio Costa, Assisi, auditorio della Cittadella, Concorso «Gli uomini hanno bisogno di Cristo» della Pro Civitate Christiana, 28 agosto 1956.
  • Nostra Dea di Massimo Bontempelli, regia di Vilda Ciurlo, Roma, Studio Eleonora Duse, Saggio di regia dell’Accademia d’arte drammatica, 27 marzo 1957.

LA COMPAGNIA ITALIANA D’ORIGLIA – PALMI (1955)

Gli allievi migliori dell’Accademia  ricevevano borse di studio; al principio Volonté non fu tra questi e per mantenersi – benché il regolamento dell’Accademia vietasse agli allievi di recitare all’esterno senza permesso, pena l’espulsione – cominciò a collaborare con due Carri di Tespi a gestione familiare, quello dei fratelli Mino e Furio Suffer, e quello di Lorenza Pellerani.

Alla fine del primo anno di corso i problemi economici si ripresentarono e Volonté iniziò la ricerca di un nuovo palcoscenico. Si imbatté nella compagnia D’Origlia-Palmi, che vantava una lunga tradizione teatrale e aveva un repertorio tra il popolare e il sacro.

  • I martiri di Otranto di Giuseppe Trecca, regia di Bruno Emanuel Palmi, Lecce, Teatro Massimo, 11 ottobre 1955
  • Margherita da Cortona (La vita tragica della Santa Penitente), regia di Bruno Emanuel Palmi, Lecce, Teatro Massimo, 18 ottobre 1955.

TEATRO SANT’ERASMO (1957-1958)

Fuori dall’Accademia e libero da qualunque obbligo, Gian Maria Volonté poté entrare di nuovo nelle compagnie teatrali. La prima occasione fu il Saul di Alfieri in Sicilia. Alla fine dell’estate lasciò Roma per trasferirsi a Milano dove fu scritturato dal teatro Sant’Erasmo di Milano.

  • Saul di Vittorio Alfieri, regia di Guido Salvini, Compagnia del Teatro Mediterraneo, Sicilia, Iª Estate teatrale siciliana, 27 luglio – 18 agosto 1957.
  • Fedra di Jean Racine, regia di Corrado Pavolini, Compagnia del Convegno, Milano, Teatro Sant’Erasmo, 8 novembre 1957.
  • La devozione della croce di Pedro Calderon de la Barca, regia di Franco Enriquez, Milano, Teatro Sant’Erasmo, 10 gennaio 1958.
  • Il castello di Franz Kafka, regia di Arardo Spreti, Milano, Teatro Sant’Erasmo, 6 marzo 1958.

TEATRO STABILE DI TRIESTE (1958-1959)

A Milano Gian Maria Volonté conobbe il regista Franco Enriquez. Nella stagione 1958-59 Enriquez lo inserì tra gli attori della compagnia del Teatro Stabile di Trieste. L’esperienza triestina merita di essere ricordata anche per L’ultimo nastro di Krapp di Beckett, un’anteprima assoluta per l’Italia, di cui Volonté fu regista e interprete.

  • La rosa di zolfo di Antonio Aniante, regia di Franco Enriquez, Venezia, Teatro dell’Esposizione, Biennale di Venezia, XVII Festival Internazionale della prosa, 8 luglio 1958.
  • Molto rumore del nulla di William Shakespeare, regia di Franco Enriquez, Trieste, Teatro Nuovo, XXVI Congresso Italiano di Pediatria, 23 settembre 1958.
  • Questa sera si recita a soggetto di Emanuele Luzzati, regia di Franco Enriquez, Trieste, Teatro Nuovo, dal 20 ottobre al 4 novembre 1958
  • La rosa di zolfo di Antonio Aniante, regia di Franco Enriquez, Trieste, Teatro Nuovo, dall’8 novembre al 20 novembre 1958.
  • La bisbetica domata di William Shakespeare, regia di Franco Enriquez, Trieste, Teatro Nuovo, dal 19 dicembre al 18 gennaio 1959.
  • La ragazza di campagna di Clifford Odets, regia di Franco Enriquez, Trieste, Teatro Nuovo, dal 23 gennaio 1959 all’8 febbraio 1959.
  • Assunta Spina di Salvatore Di Giacomo, regia di Sandro Bolchi, Trieste, Teatro Nuovo, dal 15 febbraio al 19 marzo 1959.
  • La giostra di Massimo Dursi, regia di Massimo Dursi, Trieste, Teatro Nuovo, dal 31 marzo 1959 al 17 aprile 1959.
  • L’ultimo nastro del Signor Krapp di Samuel Beckett, regia di Gian Maria Volonté, Trieste, Club “La Cantina”, 19 marzo 1959.

1960 ROMEO E GIULIETTA

Nell’estate del 1960, dopo aver debuttato al cinema in Sotto dieci bandiere,  Volonté conobbe Carla Gravina sul palcoscenico di Romeo e Giulietta. Lo spettacolo sarà ricordato per l’inizio della storia d’amore tra i due attori che nel luglio del 1961 avranno una bambina.

  • La ballata del soldato Piccicò di Aldo Nicolaj, regia di Sandro Sequi, Compagnia Stabile della Città di Napoli, Napoli, Teatro Mercadante, 20 gennaio 1960.
  • La congiura di Giorgio Prosperi, regia di Luigi Squarzina, Milano, Piccolo Teatro, 6 maggio 1960.
  • Romeo e Giulietta di William Shakespeare, regia di Franco Enriquez, Verona, Corte di Castelvecchio, Estate teatrale veronese, dal 5 all’11 luglio 1960.
  • Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, regia di Franco Enriquez, Pompei, Teatro Grande, 11 agosto 1960; Verona, Teatro Romano, Estate teatrale veronese, 24 agosto 1960.

SACCO E VANZETTI A TEATRO (1960-1961)

Nel novembre 1960 si aggregò per breve tempo alla Compagnia degli Attori Associati di Ivo Garrani, Enrico Maria Salerno e Giancarlo Sbragia. I tre si erano prefissi lo scopo di fondare un’attività teatrale libera dai vincoli imposti dalle sovvenzioni pubbliche e non incline ai compromessi. Nello stesso anno esordì sul grande schermo con Sotto dieci bandiere.

  • Sacco e Vanzetti di Mino Roli e Luciano Vincenzoni, regia di Giancarlo Sbragia, Roma, Teatro Parioli, 27 dicembre 1960
  • Quarta era di Gian Domenico Giagni e Giancarlo Sbragia, regia di Giancarlo Sbragia, Roma, Teatro Parioli, 7 marzo 1961.

Senza una compagnia stabile Volonté partecipò a diverse rappresentazioni teatrali in tutta la penisola.

  • Il muro di silenzio di Paolo Messina, regia di Ottavio Spadaro, Napoli, Teatro Stabile Mercadante, 8 marzo 1962.
  • Il castello in Svezia di Françoise Sagan, regia di Luciano Mondolfo, Milano, Teatro Nuovo, in occasione della Festa del Teatro, 27 marzo 1962.
  • Il re dagli occhi di conchiglia di Luigi Sarzano, regia di Ruggero Jacobbi, Milano, Teatro dell’Arte, nell’ambito della «Rassegna italiana n.1» voluta dal Piccolo Teatro di Milano, 27 aprile 1962.
  • Ifigenia in Aulide di Euripide, regia di Giacomo Colli, Minturno, Teatro Romano, luglio 1962; Pompei, Teatro Grande; Ostia Antica, Teatro Romano; Urbino, Teatro di Corte, 5 agosto 1962.
  • Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, regia di Beppe Menegatti, Fiesole, Anfiteatro Romano, 12 luglio 1963.

I NUOVI GIOVANI (1963)

Il 10 giugno del 1963 Carla Gravina, Ilaria Occhini, Corrado Pani, Luca Ronconi e Gian Maria Volonté annunciarono la costituzione di una compagnia di prosa. Nelle prime intenzioni di quelli che la stampa definì i Nuovi Giovani c’era l’obiettivo di valorizzare i commediografi italiani e di effettuare una lunga tournée senza tralasciare le periferie. Nonostante i buoni propositi la compagnia si sciolse per incomprensioni tra gli attori in seguito all’insuccesso del primo spettacolo.

  • La buona moglie di Carlo Goldoni (tratto da La buona moglie e La putta onorata), Compagnia Volonté-Gravina-Occhini-Pani (nota come I Nuovi Giovani), regia di Luca Ronconi, Pisa, Teatro Verdi, 7 dicembre 1963; Roma, Teatro Valle, 11 dicembre 1963-31 dicembre 1963.

IL TEATRO SCELTA (1964-1965)

Nel gennaio 1964 Volonté costituì una compagnia di teatro militante con Carla Gravina, Claudio Meldolesi, Carlo Cecchi, Giancarlo Bonuglia e altri amici, molti dei quali provenienti dall’Accademia. Questa esperienza verrà ricordata soprattutto per il tentativo di rappresentare a Roma Il Vicario di Rolf Hochhuth. Ad aprile dello stesso anno Volonté si trasferì in Spagna per girare  Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Sarà un grande successo internazionale. Da questo momento il percorso cinematografico soppianterà quasi del tutto quello teatrale.

Il teatro di Gian Maria Volonté

  • Il Vicario di Rolf Hochhuth, lettura ad opera degli attori del Teatro Scelta, Roma, Hotel Universo, convegno organizzato dal Movimento Gaetano Salvemini, 23 marzo 1964.
  • I fucili di Madre Carrar di Bertolt Brecht, regia di Carlo Cecchi e Claudio Meldolesi, Toscana ed Emilia, da agosto a settembre 1964.
  • Storia di Sesto di Carlo Cecchi, Claudio Meldolesi e Franco Prattico, regia di Gian Maria Volonté, Toscana ed Emilia, da agosto a settembre 1964.
  • Quaderno N.1 Resistenza, regia di Gian Maria Volonté, Toscana ed Emilia, da agosto a settembre 1964.
  • Il Vicario di Rolf Hochhuth, lettura ad opera degli attori del Teatro Scelta, Roma, Libreria Feltrinelli, Via del Babuino, 15 febbraio 1965.
  • Il Vicario di Rolf Hochhuth, regia di Gian Maria Volonté, Firenze, Teatro del Cenacolo di S. Apollonia, 26 febbraio 1965.

IL TEATRO DI STRADA (1968 – 1972)

Nel 1968 Gian Maria Volonté si unì al Teatro di Strada. Secondo alcuni protagonisti di allora, questo incontro avvenne in piazza Cola di Rienzo, dove un piccolo e insolito gruppo di attori stava inscenando una rappresentazione come fosse un happening. Tra i fondatori del gruppo c’erano Norman Mozzato, Lorenzo Magnolia, Ernesto Bassignano, Roberto Bonanni, Giancarlo Cassani e Titta Valnegri. L’incontro con Gian Maria portò qualche cambiamento, fu creato un manifesto, e il Teatro di Strada divenne “Teatro di provocazione politica”. Nel tempo si creò un secondo gruppo che avrebbe operato a Trastevere in rapporto con la sezione del Partito comunista di vicolo del Cinque. Si passò ad azioni politiche più vicine al Pci seguendo una strategia culturale meno occasionale. Gian Maria divenne il leader e il regista delle azioni, ma senza essere coinvolto come attore perché troppo riconoscibile. L’esperienza si concluse nel 1972.

GIROTONDO CON CARLA GRAVINA (1981)

Il teatro di Gian Maria Volonté

Bisognerà attendere diciassette anni per un clamoroso ritorno in teatro. Gian Maria Volonté e Carla portarono in scena uno spettacolo liberamente ispirato al Girotondo di Arthur Schnitzler. Sarà uno dei più dolorosi insuccessi nella carriera dell’attore.

  • Girotondo, regia di G. M. Volonté, in tournée dal 20 ottobre 1981 al 28 marzo 1982, debutto al Teatro Eliseo di Roma.

TRA LE ROVINE DI VELLETRI (1994)

Gian Maria Volonté  prese la decisione di tornare al teatro dodici anni dopo il Girotondo. L’idea gli venne dopo aver letto Tra le rovine di Velletri di Padre Italo Laracca, un diario di guerra, lungo nove mesi. Gian Maria da residente nella città laziale ne fu entusiasta. Pensò subito di adattarlo al palcoscenico, facendone uno spettacolo che avrebbe coinvolto tutta la comunità.

  • Tra le rovine di Velletri, dal diario di Italo Mario Laracca, adattamento di Angelica Ippolito e Gian Maria Volonté, piazza Cesare Ottaviano Augusto, Velletri, dal 1 al 3 luglio 1994.

[Mirko Capozzoli, Gian Maria Volonté, Add editore, Torino, 2018]

References

References
1 Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983.
2 Ibidem.

Questo articolo ha 3 commenti

  1. Rodrigo

    Qual è il numero esatto degli spettacoli teatrali interpretati da Volonté? Sapevo circa 50, ma mi sembra di capire che sono di più.

    1. Mirko

      Ciao, esatto, circa cinquanta, repliche escluse naturalmente. ma gli spettacoli giovanili potrebbero essere di più di quelli attualmente noti.

  2. Mirko

    Ciao Roberto, grazie molte per il tuo commento.

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