L’intervista: Tiziana Mischi ricorda Gian Maria Volonté

Nel novembre del 1957, durante una delle repliche teatrali della Fedra al Sant’Erasmo di Milano,  Gian Maria Volonté conobbe Tiziana Mischi, un’attrice di vent’anni che aveva appena finito la scuola del Piccolo Teatro. Fra i due nacque subito una forte complicità e iniziarono una relazione che portò i due al matrimonio.

 

Tiziana Mischi

 

L’intervista a Tiziana Mischi

Avevo finito la scuola del Piccolo Teatro, eravamo due ragazzini, io avevo vent’anni e lui ventiquattro.  Con lui è stato l’inizio di tutto, della mia vita e della sua. Ogni tanto mi portava con sé a Torino, ci rifugiavamo all’Hotel Roma di piazza Carlo Felice. Una sera stavamo facendo l’amore e nel bel mezzo della passione mi disse del suicidio di Cesare Pavese. «Ma come, proprio adesso me ne parli?», gli dissi. Lui di queste cose non capiva niente, poi mi chiese scusa.

«O stai con me o stai con me»

Dopo la scuola del Piccolo, mi ritrovai a fare una particina in una delle più grandi compagnie di prosa dell’epoca: la Volonghi- Buazzelli-Lionello diretta da Giacomo Vaccari. Dovevo rimanere solo un paio di settimane, ma per fortuna restai tutta la stagione. Quando lo dissi a Gian Maria, lui cercò di trattenermi, era fatto così: «O stai con me o stai con me». Naturalmente parto, da Bari ci spostammo a Genova e una sera mi vidi davanti al camerino Gian Maria. Tornai a Milano con lui.

Gian Maria era concentrato su se stesso

Ho smesso di fare teatro perché con Gian Maria non era possibile, non gli andava bene. Era concentrato su se stesso, non si preoccupava della vita che stava facendo l’altro. Per Gian Maria la prima cosa era il lavoro e nessuno doveva interferire, ma non riusciva a stare senza una donna. Sul lavoro andava per la sua strada, non chiedeva consigli a me, né a nessun altro. Quando prendeva un lavoro si documentava tantissimo, spendeva molte ore della sua giornata tra le carte e i libri.

Il matrimonio con Tiziana Mischi

Mi sposò più per farmi un favore che per convinzione. «Sposiamoci, così facciamo coppia e nessuno avrà più niente da dire», disse. Non credevamo particolarmente nel matrimonio ma io non ce la facevo più a stare a casa, volevo volare via.

Giorgio Albertazzi:  «Ho trovato il mio Rogozin!!!»

Eravamo dalle parti del cinema di via Manzoni a Milano, non avevamo una lira in tasca, gli ultimi soldi li avevamo spesi per vedere un film. All’improvviso sentiamo una frenata pazzesca. Da un’auto esce come una saetta Giorgio Albertazzi urlando: «Ho trovato il mio Rogozin!!! Ho trovato il mio Rogozin!!!» Gian Maria era paralizzato in mezzo alla strada. Fummo felicissimi. Dopo L’idiota iniziò a essere più conosciuto, arrivarono anche proposte dal cinema: il suo primo film fu Sotto dieci bandiere, interpretava un ebreo con gli occhialini.

Gian Maria aveva una vena comica

Era imbarazzato quando lo riconoscevano, poi però veniva fuori anche il suo ego, come del resto accade a tutti gli attori. Gian Maria era un mattatore che si vergognava di esserlo, se tu non fai un grande lavoro dentro di te è difficile gestire la fama. A un certo punto ha iniziato ad accettare solo un certo tipo di film, è stato molto severo, ma in verità aveva una bella vena comica. Si divertiva a improvvisare gag, una volta a Trieste si mise a fare il gobbo di Notre Dame per la strada, fermava la gente.

La fine del matrimonio con Tiziana Mischi

Finì perché si innamorò di Carla Gravina durante le prove di Romeo e Giulietta a Verona. Carla era bravissima ma ancora molto giovane. Gian Maria era un po’ spaventato da una prova così importante, invece lo spettacolo andò benissimo. Fu in quell’occasione che nacque il loro amore. All’epoca lui era un po’ impacciato con le donne, non sapeva come gestirle, era terrorizzato. Ho sempre avuto l’impressione che avesse un senso di colpa con le donne, era come se fosse disarmato. Ottenni la separazione nel 1962 e dieci anni più tardi il divorzio.

Intervista di A. de la Fuente, 29 giugno 2017

[L’intervista completa la potete trovare in Mirko Capozzoli, Gian Maria Volonté, Add editore, 2018]

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