Serena D’Arbela ricorda Gian Maria Volonté

Ricevo da Serena D’Arbela, scrittrice e poetessa.

L’incontro

Incontrai Gian Maria Volonté nel 1983 in un suo appartamento a Roma in via del Moro 58. Volevo fare un saggio sul grande attore come già mi appariva. Ero davanti a lui e mi sembrava emozionante. Ma era un uomo che non si dava arie anzi mi sembrò a momenti un po’ timido.

Era reduce da un’operazione e stava vivendo un periodo difficile messo sotto accusa da cineasti produttori e critici per le sue idee rivoluzionarie. Non lo facevano lavorare. Anni prima aveva fatto un documentario ironico e drammatico su Pinelli. Io l’avevo registrato al Palazzo del Cinema di Venezia in una saletta con un miniregistratore. Avevo registrato così molti suoi film per scrivere sulle sue opere. Mi era subito apparso come una personalità incisiva per il cinema italiano per la molteplicità dei suoi personaggi interpretati dopo attento studio e ricchi di simboli sulla nostra società e storia.

Il libro

L’incontro a cui partecipò anche la figlia di un noto critico d’arte  fu interessante e amichevole, parlammo molto, anche di me e della mia esperienza in una galleria d’ arte. A un certo punto il Whisky vinse la mia timidezza. Spiegai alcuni temi del saggio. Avevo già dei capitoli e Volonté approvava. Purtroppo non fui in grado di realizzare il libro per difficoltà d’ordine pratico. Occorreva tutto un lavoro di stampa e non avevo sostegni nè sponsor, mentre nel frattempo ebbi un’offerta per un libro sul cinema cecoslovacco con tutti gli aiuti necessari. Mi rimproverai a lungo questo fallimento dovuto anche a mia inesperienza. Ma continuai a scrivere su di lui su «Patria indipendente»,  periodico dell’ANPI  e altre riviste.

Volonté – L’uomo dai mille volti

Lo definivo personaggio chiave del nostro cinema e società. Ieri sera vedendo su Rai 3 il documentario Volonté – L’uomo dai mille volti, ben fatto ed esauriente sulla sua vita familiare, riprovai l’emozione di quell’incontro e appresi tante cose che non conoscevo su di lui e sulla sua battaglia esistenziale ed artistica, sul teatro, sulle sue vicende, sul padre fascista in galera, sul fratello, sulla passione per la vela. Io mi ero concentrata solo sulle sue opere eppure accanto al suo talento veniva fuori ugualmente il suo carattere non comune umano e temprato dalle difficoltà. Lo ritrovavo.

Serena D’Arbela – 7 settembre 2025, Roma.

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